di Daniela Preziosi
In principio fu l'appello degli intellettuali Rodotà, Romagnoli, Gallino, Tronti e Alleva contro l'art. 8 del decreto di Ferragosto (Era Berlusconi). Quello che, spiegavano, «scippa il diritto al singolo e lo trasferisce alle organizzazioni sindacali». E «scardina il diritto del lavoro. Non c'è più certezza del diritto se in ogni fabbrica, in ogni territorio possono realizzarsi differenti modalità di esercizio di diritti non più universali ma relativi. E relativi ai rapporti di forza di quella fabbrica, di quel territorio». «È in gioco la qualità del nostro futuro quando in una società la forza sostituisce la democrazia», era la conclusione.