di Stefano Iucci
Il percorso individuato dalla Cgil per arrivare a un nuovo Piano del lavoro che sappia rilanciare la crescita del paese è largamente condivisibile. Soprattutto è giusta l’idea che la “nostra” crisi – seppur globale e con le pesantissime responsabilità ormai in capo alle mancanze dell’Europa – abbia delle specificità italiane, frutto di decenni di assenza di serie politiche industriali, sulle quali, appunto, occorre agire tempestivamente. Questo, in estrema sintesi, il giudizio di Luciano Gallino, professore emerito di Sociologia presso l’università di Torino – e autore di alcuni dei libri più lucidi e impietosi sul decadimento e la finanziarizzazione del sistema economico e industriale italiano –, sul testo in progress elaborato dal sindacato di corso d’Italia.