Piergiovanni Alleva
In primo luogo. Con l'approvazione del disegno Fornero di riforma del mercato del lavoro, è giunto per tutti - partiti, sindacati, operatori giuridici, sociali e culturali e per lo stesso Governo - il momento della verità. Infatti, con il sostanziale svuotamento dell'art.18 dello Statuto,si chiude una parabola che ha abbracciato quattro decenni all'insegna della garanzia della dignità del lavoro.
Con l'art.18 prevedente, in caso di licenziamento arbitrario, la reintegra nel posto di lavoro, il lavoratore poteva esercitare con tranquillità - durante il rapporto - tutti i suoi diritti, legali e contrattuali, perchè la legge imponeva al datore di giustificare lui, a pena di annullamento, l'eventuale licenziamento che volesse intimargli,indipendentemente dalla possibilità del lavoratore di dare la difficilissima prova di una volontà di rappresaglia contro l'esercizio di quei diritti.