di Linda Chiaramonte
In 50 mila a Bologna per i diritti omosex. Il sindaco Merola chiede una legge per unioni di fatto e matrimoni gay. Il padre di Ivan Zamudio, torturato e ucciso in Cile: «Immaginavo di trovare un Paese più all'avanguardia nei diritti, invece non è così». Sfilano anche rappresentanti della comunità lgbt di San Pietroburgo, dove le manifestazioni sono attaccate dai neonazisti.
C'erano tutte le forme dell'amore a sfilare nel lunghissimo serpentone colorato che ha attraversato ieri il centro di Bologna sotto le bandiere arcobaleno delle comunità gay, lesbiche, trans. Fra i passeggini, giocolieri, costumi sgargianti, donne incinta prese per mano, uomini abbracciati. Un'atmosfera di festa scandita da slogan come: tutto comincia con l'orgoglio una volta per tutti, in riferimento alla proposta di legge per le unioni civili. Tante le associazioni, fra cui quella dei genitori Lgbt con figli da relazioni etero, Polis aperta che riunisce circa cinquanta soci fra militari, forze dell'ordine e di polizia municipale che hanno fatto coming out e sfilano dietro allo striscione Diversamente Uniformi.