di Eleonora Cirant **
Le partecipanti al convegno su “consultorio e salute di genere” non sembrano per niente entusiaste all'idea che i consultori lombardi vengano trasformati in centri per la famiglia. Nella prospettiva della Regione Lombardia, infatti, i consultori dovranno diventare centri di supporto alle famiglie nell'“assolvimento dei propri compiti educativi sia di carattere sociale che socio-sanitario”. La proposta si fonda sull'analisi dell'invecchiamento della società e del lavoro di cura che sempre di più grava sulle famiglie in rapporto alle cosiddette “fragilità”: anziani, bambini, persone non autosufficienti. “Famiglie”, ovvero donne: anche se questa parola quasi non appare nei documenti istituzionali. La Regione intende “rinnovare la mission dei consultori” affinché “diventino veri centri della famiglia in grado di assicurare la presa in carico globale di tutte le problematiche che attengono le famiglie in senso lato” (cit. dgr. 937/2011, allegato 17). Lo spiega Aurelio Mosca, direttore del Dipartimento ASSI – ASL Milano, che riferisce i programmi in materia di consultori familiari lombardi all'uditorio presente in Sala Alessi, una delle sedi che il Comune di Milano utilizza e rende disponibile per dibattiti e convegni.