
“La decisione del governo di porre la fiducia sul ddl sul mercato del lavoro conferma in modo esemplare lo stato di sospensione della democrazia nel nostro Paese. Lo affermiamo da mesi e siamo costretti a ribadirlo alla luce del perverso rapporto tra istituzioni e questione sociale. Le politiche del governo Monti mostrano un chiaro segno avverso al mondo del lavoro e condizionano fortemente - attraverso un sistema di ricatti eterodiretti dalla cultura neoliberista in capo al Consiglio d'Europa - l'attività di partiti e sindacati.











