Quando nel 1990 la Sed, il partito di unità socialista della Rdt, si trasformò in Pds, partito del socialismo democratico, i suoi militanti ci tennero a improntarne gli statuti al massimo pluralismo interno. In esplicita polemica col culto del monolitismo nei partiti «marxisti-leninisti» di obbedienza «realsocialista», si diede ampio spazio alle correnti e ai gruppi di affinità tematica, ambito in cui anche le reti femministe e ambientaliste si sono ritagliate solidi diritti di cittadinanza.