di Romina Velchi
Un mostro si aggira per il parlamento: la riforma elettorale. Per ora è tutto fermo. Un po' in attesa dei ballottaggi; un po' in attesa che prendano forma concretamente le riforme costituzionali, con le quali la modifica del sistema di voto dovrebbe, in teoria, armonizzarsi. In teoria perché, nei conciliaboli e nei tavoli dei cosiddetti “saggi” (cioè gli esperti che stanno cercando di trovare un accordo da presentare ai rispettivi partiti e che di nome fanno Violante, Bressa, Quagliariello, La Russa, Adornato, Pisicchio e Bocchino) se ne sentono di tutti i colori.