di Davide Orecchio
L’attentato alla scuola di Brindisi sabato e il terremoto padano domenica sembrano non avere nulla in comune a parte la quasi simultaneità e il nostro sgomento. Eppure una cosa in comune ce l’hanno e la mostrano con crudeltà: dall’aggressione di un mostro, o di un pazzo o di un mafioso e dal colpo d’artiglio di una natura selvaggia e indomabile esce ancora più prostrata la parte debole del nostro paese.
La parte debole e già senza pelle dell’Italia viene assassinata nei giorni tra il 19 e il 20 maggio, dopo 18 anni di strangolamenti berlusconiani e nell’era dell’asfissia da governo tecnico, un governo che per cultura e obiettivi si mostra del tutto insensibile alle ragioni dei deboli.