di Marco Sferini
La telenovela pecuniaria leghista si lascia dietro uno strascico di anatemi, insulti e improperie contro i partiti e contro il loro ruolo nell’ambito della democrazia repubblicana. Ho sempre cercato di dare anche alle singole parole il peso che spettava loro e per questo penso che il momento storico in cui viviamo è un passaggio dalla considerazione dei partiti come luoghi di rappresentanza dei cittadini nelle istituzioni a luoghi in cui si concentra tutto il male possibile.
Considerare i partiti come “i partiti” e quindi come un insieme inscindibile di fenomeni accomunati dalla corruzione, dal ladrocinio, dalle spese folli con soldi pubblici e quindi privi di qualunque connotazione politica propriamente detta, è una forma di revisionismo dell’attualità e di cambiamento delle regole del gioco su cui si fonda l’intero impianto costituzionale.