di Luca Bussoletti
Antonio Ingroia è una sedia vuota su un palcoscenico pieno di relatori tra cui spicca Marco Travaglio che, come spiega il moderatore, «è uno che non ha bisogno di presentazioni » .
La potenza dell’allegoria è enorme. Racconta della spietata corte che gli dedica da tempo la politica ma anche dei suoi continui smarcamenti. Polo G sì, Polo G no. È un valzer che appassiona molti, soprattutto quei ragazzi a cui lui si rivolge in apertura del suo nuovo libro Io soche Chiarelettere presenta parzialmente in contumacia al Teatro Ambra di Roma. «Vorrei dire ai giovani che è fondamentale recuperare la memoria della storia italiana, al di là di questo ventennio. Vorrei dire loro che devono assolutamente provare a ricominciare dal patrimonio andato in parte disperso in quel ‘92, con lo stragismo».