di Roberto Ciccarelli
Ministri che hanno scambiato la loro poltrona per una cattedra li hanno derisi: «Choosy», «sfigati», «bamboccioni». Il prefetto di Roma Pecoraro li tratta da ragazzini viziati «che non sono controllati dai genitori». I manganelli che li hanno percossi bestialmente mercoledì scorso sono un avvertimento: per loro non c'è spazio per il dissenso. Qualcuno sostiene che farebbero peggio i docenti che li appoggiano e protestano contro il «concorso-truffa» nella scuola e il ddl «ex Aprea». E poi l'incubo di strani lacrimogeni che sembrano piovere dal cielo, o rimbalzare da terra contro le leggi della fisica, ma certo non da un ministero.