Il lavoro resta al centro del mondo Fiat. Questa volta lo scontro non riguarda gli stabilimenti italiani ma è scoppiato in quello nuovo in Serbia, a Kragujevac, una joint venture tra il gruppo italiano e il governo di Belgrado dove viene prodotta la nuova 500L, una piccola monovolume destinata a essere esportata anche in Nordamerica.
Secondo quanto riportato dai media del paese, i sindacati serbi stanno protestando da giorni per due motivi: perché gli operai - circa 1.700 su 2.000 dipendenti - sono pagati poco, circa 300 euro al mese, e soprattutto perché subiscono condizioni di lavoro massacranti. «Turni insostenibili» accusano, ma l'azienda per ora ha risposto picche, perché questa è quella che considera la «chiave della produttività».