di Gianfranco Mascia
La maggioranza dei cittadini non sa ancora cosa ma soprattutto se andare a votare. I sondaggi realizzati in questo periodo, quindi, sono falsati da questo dato.
Probabilmente tra di loro c’è anche chi ha partecipato alla straordinaria stagione di mobilitazione che tra il 2009 e il 2010 ha portato a manifestare milioni di persone, con piazze che chiedevano cose semplici: la risoluzione del conflitto di interessi, nessun bavaglio alla stampa e al web, la fine dei comportamenti lesivi della dignità delle donne, un futuro occupazionale sicuro per i giovani, lavoro per tutti. A questi dobbiamo aggiungere il “popolo dei referendum” che ha ribadito, col voto, che l’acqua deve restare bene comune, il rifiuto del nucleare e l’abolizione del privilegio legato al legittimo impedimento. Senza dimenticare il milione e duecentomila persone che hanno firmato contro il Porcellum.