di Franco Frediani
Pur con i dovuti distinguo, il Cavaliere ha ragione: "La situazione oggi è ben più grave di un anno fa quando lasciai il governo e oggi l'Italia è sull'orlo del baratro". Vuol forse dire che rimpiangiamo “sua Emittenza”? Ma no... La sua ennesima sceneggiata null'altro è se non un tentativo penoso di ridarsi una parvenza di importanza, di utilità che non ha più da tempo (ammesso che ne avesse avuta mai una...). La gravità della situazione è data dal subentro di un premier ed di un governo con un "contratto" ben preciso: dissanguare l'Italia attingendo alle fonti facilmente individuabili, i lavoratori! B (Berlusconi) è stato ovviamente l'antesignano di questo modello politico ma la sua "condotta" ha creato l'implosione di un sistema che non era più tollerato neppure dalla sua parte politica.
La finanza mondiale, i "gestori" dei grossi capitali, o se vogliamo sintetizzare, il capitalismo in difficoltà, ha colto la palla al balzo esautorandolo senza tanti complimenti. Lo ha fatto attraverso un percorso "pseudo-democratico" rappresentato dalla costruzione di una grande coalizione. I passaggi sono noti e la situazione attuale ancora di più. Una lunga premessa per dire che il “B” di oggi, può solo farci sorridere; siamo molto più preoccupati per i nuovi paladini del liberismo, che, dietro la loro faccia democratica nascondono in realtà l'intento ben più deciso di portare avanti, e non diversamente, un progetto che premia solo una piccola parte della società a discapito di una più vasta. Il centrodestra nostrano è diviso, mostra chiaramente di essere in un grave stato confusionale e guarda a Monti come ultima speranza. Sia chiaro, non abbiamo mai sottovalutato l'imprenditore di Arcore e mai lo faremo, ma oggi non possiamo non prendere atto che una sua discesa in campo (oltre ad essere un freno per la stessa parte politica che lo ha sempre osannato) è solo un disperato tentativo di scompaginare ancora di più un quadro politico e sociale che è davvero grave. Ecco che, la sua minaccia di "andare all'assalto" dell'attuale governo viene rintuzzata dai "Suoi", così come il tentativo (estremo) di staccare la spina al liberista Monti. Troppo tardi Cavaliere! Monti è stato il grimaldello usato da tutti per liberarsi della Sua scomoda presenza, e solo per questo mai verrebbe messo in discussione. L'effetto "scenografico", in perfetto stile sceneggiata napoletana, sinceramente fa quasi pena. Così come il suo tentativo di far sapere che viene tirato per la giacca da tutti: “Sono assediato dalle richieste dei miei perché annunci al più presto la mia ridiscesa in campo alla guida del Pdl”. L'ex premier in cuor suo ha comunque capito di avere poche canches di poter dare un seguito alla sua (già nefasta..) azione politica. Ogni giorno cambia idea, fino ad arrivare a demonizzare (ovviamente, ndr) le primarie, e puntare su un ricompattamento di un partito che ormai è solo nei ricordi (tragici..) di tutti. Che sia uno degli uomini politici più indesiderati del momento è ormai un dato di fatto. Ma “B” è uno che ci ha abituato ai colpi di coda attraverso trasformismi incredibili, tanto che, minimizzare la portata della sua azione, sarebbe da sprovveduti. Per prima cosa ha pensato bene di ribaltare la situazione ridisegnandola. Ad un "Io non mi candido perché non mi volete" (cosa verissima, ndr) ha prontamente sostituito la già citata frase "sono assediato dalle richieste dei miei perché annunci al più presto la mia ridiscesa in campo alla guida del Pdl”. Parla di senso di responsabilità, di una Italia al collasso (..e Lui dov'era quando si è avviata questa fase "comatosa"??), per finire con l'assalto a Monti. Guai ad associarci alle sue ire! Siamo i primi a denunciare la pericolosità del governo Monti ed a prendere coscienza della sua maggiore (e negativa) incisività nel tessuto sociale italiano; ma da posizioni ovviamente opposte, critiche, che denunciano il peggioramento di un quadro sociale e politico che aveva trovato già un terreno florido proprio nelle nefandezze del suo predecessore! Berlusconi ha pure sottovalutato il percorso fatto da quella che una volta era la "sua opposizione", che guarda caso, si è impossessata di quello "strumento" decisivo per il suo allontanamento. Non è un caso che dal trono di aspirante premier del centrosinistra, lo stesso Bersani corra a mettere al riparo da ogni strumentalizzazione (strumentalizzandolo a sua volta!) l'attuale premier: “In un momento di turbolenze e incertezze ho ribadito al premier quello che dissi un anno fa: lealtà e sostegno al governo fino alla fine ed impegno a portare avanti le norme in Parlamento cercando anche miglioramenti”. E fu così che si infransero i sogni di gloria di un re che adesso non ha più neppure le braghe per camminare. La fase involutiva del paese da lui portata avanti è ormai in fase avanzata, e soprattutto ha da tempo passato la mano affidandosi ad un conducator molto più deciso, e soprattutto sostenuto proprio da quel mondo della finanza che da tempo aveva smesso di credere nel sogno italiano che per lungo tempo, il re delle televisioni aveva dispensato agli italiani.