ingroiaantonioIngroia, facciamo chiarezza: c'è stata o no una proposta di desistenza?

“Per eleganza non voglio entrare nei dettagli, ma Bersani non può smentire perchè sa a cosa mi riferisco. E sarebbe ancor più grave se non lo sapesse”.

Insomma, le hanno offerto un accordo, ma non è stato il segretario del Pd in prima persona a proporglielo.

“Ripeto, preferisco non dare dettagli. Ma se Bersani non sapesse nulla significherebbe che il prossimo probabile presidente del Consiglio non conosce i movimenti dei suoi, e francamente non lo credo”.

Si aspettava un comportamento diverso da lui?


“Sono sempre stato incline al dialogo e non al conflitto. Ho sperato che una lista nuova, dove partiti già esistenti rinunciano alla loro identità e ai loro simboli, potesse aiutare a superare i conflitti tra i vecchi leader e Bersani”.

Invece non si sono fidati neanche di lei.

“L'esito dell'appello al dialogo, purtroppo per gli italiani, è stato nullo. Ora sono io che chiudo le porte a Bersani, noi costruiremo l'unica alternativa a Monti e a chi vuole andare con lui, come il Pd”.

Quindi una campagna elettorale contro tutti.

“Contro tutti, con delle priorità ovviamente. Berlusconi è il nostro avversario, quello più lontano e impresentabile. Ma Monti è il vero pericolo, perché è un clone di Berlusconi, ma con più autorevolezza internazionale”.

E Bersani?

“Mi dispiace dirlo, ma non vuole combattere davvero Berlusconi e chi gli assomiglia di più, cioè Monti”.

O è lei a rubare voti utili al Pd per sconfiggere il centrodestra?

“Gli elettori del Pd devono stare attenti al giochino del voto utile. Il loro consenso non sarà utile alle battaglie della loro militanza, ma a Monti, alle banche e al potere finanziario. L'unico voto utile è quello per Rivoluzione civile”.

Lei conosce Vladimiro Crisafulli?

“Non personalmente”.

Alla fine il Pd ha scelto di non candidarlo.

“Mi chiedo se la decisione sarebbe arrivata anche senza la campagna del Fatto quotidiano. Purtroppo non si sono liberati di tutti gli impresentabili. Hanno fatto un passo, seppur tardivo. La responsabilità oggettiva di queste candidature non si cancella con un colpo di gomma”.

Berlusconi invece ha detto che forse dovrà "sacrificare" Dell'Utri.

“Non sono certo che Berlusconi abbia la libertà di deciderlo. Decide Dell'Utri. Ciò detto, il danno fatto al Paese con l'elezione di condannati pagati dai cittadini è uno scandalo di cui molti partiti portano le responsabilità. Sarà difficile ora recuperare la fiducia degli elettori”.

Lei perché ha deciso di candidarsi anche in Sicilia, dove non è eleggibile avendo svolto lì il suo ruolo di magistrato fino a pochi mesi fa?

“Sono candidato in tutte le circoscrizioni per dare un segnale molto forte di rinnovamento in nome di valori precisi, primo quello di svuotare il Parlamento dai delinquenti”.

Quindi gioca sulla sua riconoscibilità in Sicilia.

“Lì ho fatto una dura lotta alla mafia. Non sono eleggibile, ma sono candidabile e non pecco di immodestia se penso al mio nome come a un marchio di qualità”.

Il suo rischia di apparire un partito personale.

“Rivoluzione civile è una lista ricca di personalità della società civile, una vera novità, l'unico voto utile”

In molti, a partire da Salvatore Borsellino, le hanno contestato la scelta di alcuni candidati.

“Abbiamo fatto del nostro meglio, non potevamo accontentare tutti, vedrete in Parlamento che sarà un'ottima squadra”.

Ieri sul Fatto quotidiano Silvana Mura ha chiesto di essere ricandidata perché l'indagine a suo carico va verso l'archiviazione.

“Nel rispetto dei limiti che ho imposto, tocca ai partiti propormi i loro candidati, in questo caso all'Idv. Io mi sono occupato degli esponenti della società civile”.

Venerdì sera li ha presentati dall'Annunziata, su Raitre, in un programma che si è trasformato in una rissa.

“Mi avevano detto che avrei trovato dei cittadini curiosi di conoscere il nostro programma. Che sarebbe stato un format diverso dai classici teatrini televisivi. Che non volevano fare audience, ma riavvicinare la politica alla gente”.

Poi cos'è successo?

“C'erano sindaci di partiti ostili, giornalisti di posizioni opposte alle nostre, un paio di provocatori. La solita scatola infernale che ci ha impedito di esprimerci. Stiamo preparando una protesta formale alla Rai”.

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