Da Paese Sera

di sabato 28 aprile







Il Comitato esposti amianto Lazio, con il suo presidente Anna Maria Virgili, attraverso una conferenza stampa nell’aula “Peppino Impastato” di Palazzo Valentini, fa un bilancio della situazione attuale, con un focus particolare sulla regione Lazio

Oggi, 28 aprile, è la Giornata mondiale vittime dell’amianto, e come ogni anno, in tutto il mondo, questo diventa un appuntamento importante di riflessione per chi ha pagato – e paga tutt’oggi – con la propria vita, il “contatto” con la fibra killer. Il Comitato esposti amianto Lazio, con il suo presidente Anna Maria Virgili, attraverso una conferenza stampa nell’aula “Peppino Impastato” di Palazzo Valentini, fa un bilancio della situazione attuale, con un focus particolare sulla regione Lazio (quella che porta un ritardo maggiore sul piano regionale in materia). Presenti alla conferenza anche i promotori della proposta di legge regionale, Ivano Peduzzi (Fds) e Antonio Paris (gruppo misto).



PIANO REGIONALE – A vent’anni dalla legge che bandì l’amianto, c’è ancora molto da fare. La Regione è l’organo amministrativo responsabile ad adottare le misure necessarie per intervenire in maniera consistente al problema. È parere condiviso, che il punto di partenza sia lì attuazione di un vero e proprio piano regionale amianto. Esso predisporrebbe uno sportello ad hoc, attuerebbe una mappatura del territorio, con la predisposizione delle misure di bonifica e smaltimento. “C’è bisogno di mantenere alta attenzione al problema e mettere in campo tutte le misure necessarie per intervenire il prima possibile – dice Virgili, comitato esposti amianto – l’esposizione a questo materiale ha effetti nel lungo tempo, quindi il problema si può presentare dopo molti anni, ma è un problema reale a che va combattuto”. Le tre proposte di legge regionale in discussione – una a firma di Antonio Paris (gruppo misto), una di Ivano Peduzzi (FdS) e Luigi Abate (lista Polverini) – saranno presentate alla commissione ambiente per essere unificate ed elaborare così un testo unico: “Questa è la soluzione più giusta vista l’enormità del problema – spiega Paris – l’obbiettivo è quella di riuscire ad ottenerne l’approvazione il prima possibile e mettere in moto tutto quello che occorre”. Come Peduzzi denunciò in precedenza però, “c’è un forte ritardo della Regione su questo, confidiamo in una rapida soluzione per dare finalmente una risposta concreta al problema amianto nel nostro territorio”. All’interno di questa legge, c’è la predisposizione di uno sportello regionale, un fondo per le vittima, una discarica per lo smaltimento ed incentivi per la bonifica. Più che mai necessaria quindi.

LA MAPPA DELLA ASL DI VITERBO– L’ultimo lavoro di mappatura effettuato nel territorio della regione Lazio, è stato condotto a maggio 2011 dal Centro regionale amianto dell’Asl di Viterbo, diretto dal dottor Fulvio Cavariani. Il risultato è davvero sconcertante: mappato solo il 5% del territorio - con l’utilizzo del sistema di telerilevamento, in collaborazione con il Cnr - con una stima di circa un milione di tonnellate di materiale contenente amianto, 250mila delle quali si trovano a Roma. Il documento, è scaricabile dal sito prevenzioneonline.net. A questi dati preoccupanti si aggiunge l'allarme lanciato da Legambiente che riguarda, in particolare, 1.175 edifici pubblici contenenti oltre 2mila tonnellate di amianto. “Se si pensa che ogni anno mediamente vengono bonificate circa 10mila tonnellate di eternit – spiega il Dott. Cavariani -  ci vorrà circa un secolo per rimuovere tutto quello presente, è sempre più necessaria quindi una programmazione efficiente ed interventi concreti per la risoluzione del problema”.

FIBRA KILLER – Sono sette i paesi che ancora oggi nel mondo producono amianto: Russia, Cina, Kazakistan, Brasile, Canada, Zimbabwe, Colombia. Il comitato esposti Amianto Lazio, in ooccasione di questa importante ricorrenza, ha inviato una lettera di sensibilizzazione a tutte le ambasciate italiane in questi paesi, dove vengono riportati i dati allarmanti del tasso di mortalità a causa di questa fibra: “A fronte di una situazione allarmante per cui ogni 5 minuti una persona nel mondo muore a causa dell’amianto – recita parte della lettera – sollecitiamo la messa al bando a livello internazionale dell’amianto”. In Italia ogni anno avvengono circa 5mila decessi a causa di questa fibra killer, con il suo picco di mortalità previsto per il 2025.
di Veronica Moreno

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