Si richiama l’attenzione sul rischio amianto a seguito del crollo di numerosi capannoni industriali con tettoie in eternit a causa del terremoto in Emilia Romagna.
Quei capannoni in eternit non avevano meno di venti anni se si pensa che la legge di messa al bando dell’amianto è del 1992 e molto probabilmente erano assai più vetusti.


Avrebbero dovuto essere rimossi da tempo e sostituiti con strutture meno pericolose non solo per la presenza di fibre di amianto ma anche per assicurare una maggiore stabilità ai capannoni. Tant’è che con il terremoto si sono sbriciolati e ora le fibre sono disperse nell’aria e possono essere respirate “inconsapevolmente” da soccorritori e cittadini.
A fronte di eventi sismici, incendi o altro tali strutture possono diventare una bomba ecologica: è ora dunque che sia riconosciuta la loro vetustà e si provveda  a bonificare il paese e si sostituiscano capannoni obsoleti con strutture più sane, stabili e compatibili con la fragilità dei nostri territori (e magari sovrapponendovi i pannelli fotovoltaici).
Occorre non sottovalutare il rischio amianto nel contesto drammatico che le popolazioni emiliane stanno vivendo, non per aumentare il disagio ma  per avere la consapevolezza e la maturità necessaria per farvi fronte adottando misure necessarie a garantire la sicurezza (teloni sulle strutture crollate, mascherine, guanti ecc. per i soccorritori, linee di demarcazione dei luoghi, informazione a chi deve accedere a quelle aree…).
E’ urgente  infine che in Itallia  si stabilisca un espresso divieto di utilizzo dell’amianto e sia definito un termine alla sua dismissione graduale: l’art. 1  c. 2 della legge n. 257/9’92 prevede infatti solo il divieto di estrazione, importazione, esportazione, commercializzazione, produzione dell’amianto e dei prodotti che lo contengono, ma non il divieto di utilizzo, cosa che consente di tenere i capannoni in eternit  “ fino alla fine della vita utile”  (D.M. 14 dicembre 2004) ovvero per l’eternità?
Dobbiamo aspettare un terremoto, un incendio o  un altro evento nefasto che butti  giù  i capannoni  in eternit con conseguenze ben più dannose per la salute dei cittadini  o provvedere per tempo ad  attuare la prevenzione di cui fino ad ora si è solo parlato?
Nella ricostruzione dovrà necessariamente essere tenuto in conto anche del problema amianto.


La Presidente
dott.ssa Anna Maria Virgili

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