120223twitterIl contatore di Twopchartè arrivato a destinazione e il 500milionesimo iscrittodi Twitter si è appena iscritto al social network. La notiza era nell’aria già dallo scorso ottobre, quando la creatura di Jack Dorsey raggiunse quota 400 milioni. Il nuovo record odierno sarebbe insomma il frutto di una scalata al successo costante che ha portato l’ uccellino più famoso della Rete al centro delle cronache internazionali. Il dato, però, può essere facilmente sopravvalutato.


Si sa: molte persone si iscrivono ai social media per curiosità, osservano per qualche tempo e poi smettono di utilizzare i servizi. Anche l’iscritto che fece raggiungere i 400 milioni, per esempio, ha all’attivo appena un twit. 500 milioni è un dato grezzo, ben distante da quanto dichiarato dallo stesso fondatore lo scorso anno: gli utenti attivi, che utilizzano regolarmente Twitter sono solo 100 milioni, una popolazione comunque molto estesa, ma nettamente inferiore a quella complessiva. Secondo le stime, il 40% degli iscritti non twitta ma si limita a leggere e a trarre informazioni dal sito, mentre il 62,3% dei nuovi arrivati dopo il raggiungimento del precedente record non ha ancora cambiato l’immagine profilo di deault, il 12, infine, si sarebbe addirittura cancellato.

Stabilire la reale popolazione di Twitter è insomma complicato, se si vuole avere un dato realmente significativo. Proprio perchè lo stesso social media si offre a utilizzi differenti: chi si limita a leggere, per esempio, è un utente vivo? Per molti Twitter è infatti semplicemente un eccellente strumento di informazione e rassegna stampa. Ma come stabilire le differenze tra chi spulcia e basta e i profili abbandonati? E se il conteggio di Twopchart, che si basa su numeri pubblici come quelli visualizzabili con la app Mac, fosse errato - come ha osservato TheNextWeb - staremmo parlando di una bufala?

Meglio insomma utilizzare un bel condizionale e dire: Twitter potrebbe avere 500milioni di utenti. Quello che rimane certo è la strada percorsa dal sito di Jack Dorsey nei suoi 5 anni di attività. Il compleanno è stato festeggiato lo scorso 21 marzo, proprio nell’anno in cui Twitter è stato più che mai al centro delle cronache per via del suo definitivo sdoganamento al di fuori della nicchia della Rete grazie anche i numerosi fatti di cronaca internazionale che lo hanno visto protagonista. Non male, per un progetto nato dal fallimento di un’altra idea, nell’ormai classico garage geek di San Francisco. E pensare che all’inizio doveva chiamarsi Twittr e nel primo articolo che ne svelò la nascita al mondo su TechCrunch venne definito come “una sorta di applicazione per l’invio di Sms di gruppo”. Un basso profilo che 5 anni e 500milioni di utenti dopo, Jack Dorsey ha ribaltato completamente affermando che “non siamo più un social netwok” mettendo al centro la natura informazionale del suo portale. Chissà se i fondatori avrebbero mai puntato un dollaro sulla possibilità che per alcuni Twitter sarebbe stato addirittura il motore di alcune rivoluzioni.

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