Care compagne e cari compagni,

nella giornata di domenica il Comitato Politico Nazionale ha approvato un dispositivo, che vi alleghiamo in copia, con il quale si è deciso di lanciare una campagna straordinaria di finanziamento ampia, articolata e diffusa, atta a far superare al Partito il gravissimo momento di difficoltà economica che sta attraversando.

Si tratta ora di dare applicazione a quanto deliberato, passando con la massima urgenza alla fase operativa e mettendo subito in pratica le azioni indicate, oltre eventualmente ad altre che possono essere scelte a livello locale.

A tale scopo, vi forniamo le seguenti indicazioni operative:

Obiettivi

L’obiettivo che si deve cercare di raggiungere nel più breve tempo possibile è calcolato in ragione di 5/7 euro per iscritto/a. Questo significa che ogni Federazione deve impegnarsi a raggiungere la cifra che si ricava moltiplicando la suddetta quota individuale per il numero dei/le propri/e iscritti/e per poi versarla al nazionale. Analogamente, la ripartizione degli obiettivi tra i rispettivi Circoli terrà conto della dimensione di ciascuno di essi.

Strumenti

La gran parte delle modalità di raccolta fondi proposte non richiedono particolari indicazioni.

In generale, si ribadisce che tutte le attività devono essere prioritariamente rivolte all’esterno, evitando di pesare su iscritti/e, con l’unica eccezione del contributo per il congresso. A tale ultimo proposito, vi invitiamo a cogliere l'occasione già dei congressi di Circolo in corso di svolgimento.

I vincoli legislativi che gravano sull’amministrazione dei partiti politici ci impediscono di raccogliere fondi con le piattaforme di crowfunding direttamente come nazionale. Gli stessi vincoli, però, NON valgono per federazioni e regionali. Sollecitiamo, pertanto, in particolare i Regionali, a utilizzare questa modalità che consente di allargare la platea di potenziali sottoscrittori/trici e può diventare un’utile occasione di “sperimentazione” per analoghe future campagne.

Per quanto riguarda i 2.000 RID per il Partito, la definizione degli obiettivi per ciascuna Federazione deve intendersi in proporzione alla consistenza organizzativa.

Si sottolinea, infine, l’importanza del prestito di 500 euro (a titolo indicativo) richiesto alle Federazioni in grado di farlo, indispensabile per superare l’emergenza di questi giorni.

Tutti i versamenti dovranno essere effettuati UNICAMENTE sul seguente conto:

BPER Banca
IT25W0538703202000035040300
BIC BPMOIT22XXX
Causale 1: Sottoscrizione straordinaria
Causale 2: Prestito emergenza economica

Si precisa che, nel caso in cui si rendesse necessario procedere all’istituzione della “cassa di solidarietà” prevista al punto 4 della delibera del Cpn, verranno tempestivamente fornite specifiche indicazione per il versamento su un conto corrente dedicato, diverso da quello sopra indicato.

Per avere eventuale supporto e/o consulenza potete contattare i compagni dell’ufficio di Tesoreria (Alberto Celli, tel. 335 7022423 – Marco Gabrielli, tel. 342 0467514) o direttamente il Tesoriere (340 8975379)

Fraterni saluti

Maurizio Acerbo, segretario nazionale Prc-Se
Ezio Locatelli, segreteria nazionale, resp.le Organizzazione Prc-Se
Vito Meloni, tesoriere nazionale Prc-Se

Ai/le segretari/e regionali e delle Federazioni di
Veneto
Lombardia
Toscana
Marche

Riceviamo dal Regionale Emilia Romagna PRC e trasmettiamo la comunicazione sulla manifestazione del 26 ottobre a Bologna "Piovono proteste", con concentramento dalle ore 14.00 da piazza dell'Unità.

Fraterni saluti e buon lavoro

Ezio Locatelli, segreteria nazionale, resp.le Organizzazione Prc-Se

Ai Responsabili Organizzazione PRC e GC,

Si chiede la massima trasmissione a tutte le Federazioni, con particolare riguardo per quelle delle Regioni vicine, per la seguente manifestazione che vedrà coinvolta la lista unitaria da noi promossa in Emilia-Romagna contro i disastri provocati dalle politiche di Bonaccini e Schlein.

Rifondazione Comunista e Giovani Comunist* aderiscono alla manifestazione organizzata per sabato 26 ottobre a Bologna, con concentramento dalle ore 14 da piazza dell'Unità dalla Rete Emergenza Climatica e Ambientale (RECA) dell'Emilia-Romagna, la rete di tutti i comitati e i movimenti ambientalisti della nostra Regione.

L'Emilia-Romagna ha appena attraversato una nuova alluvione, la terza in meno di diciotto mesi, crediamo sia importantissimo farsi sentire non solo nelle istituzioni ma anche in piazza e nelle strade a sostegno di tutti i cittadini e le cittadine indignate/i per la totale assenza di misure di prevenzione verso il dissesto idrogeologico da parte della Regione. L'Emilia-Romagna è una delle regioni più cementificate e inquinate d'Italia, crediamo come Partito e come lista "Pace, Ambiente e Lavoro" che occorra fermare la distruzione del nostro territorio.

Per questi motivi invitiamo tutte e tutti le/gli iscritte/i ad organizzarsi, portando bandiere, cartelli e striscioni a Bologna, il 26 ottobre e far sentire la presenza di Rifondazione Comunista a fianco a chi lotta per la difesa del nostro futuro.

Il luogo di partenza della manifestazione dista circa 15 minuti a piedi dalla Stazione centrale e non è lontano da diversi posteggi. Raccomandiamo, in particolare, di portare le nostre bandiere.

Potete rimanere aggiornati seguendo la pagina dedicata all'evento a questo link:
https://www.recaemiliaromagna.it/event-item/ventiseiottobre-piovono-proteste/

Per qualsiasi informazione vi invitiamo a contattare i seguenti referenti locali:
Stefano Lugli (PRC ER) 3204244653
Riccardo Gandini (PRC BO) 3492997075
Eleonora Canali (GC ER) 3489720471
Ilaria Falossi (GC BO) 3467353529

di Ezio Locatelli* -

Partecipiamo con profondo cordoglio al lutto che ha colpito tutta la comunità della Valsusa per la scomparsa di Alberto Perino, storico leader del Movimento Notav. Perino è stato una figura simbolo, di grande presa popolare che come poche altre ha incarnato la lotta contro la costruzione della linea di Alta velocità Torino-Lione. Una lotta improntata alle pratiche della mobilitazione di massa, della disobbedienza civile, all’allargamento delle forme di democrazia dal basso. Oltre che riferimento di una intera comunità, una comunità di popolo che si è formata nella lotta, la popolarità di Perino è stata tale da travalicare la dimensione locale per assumere una rilevanza nazionale e internazionale.

La lotta No Tav contro la realizzazione di una mega opera dispendiosa, inutile e distruttiva ci ha visto fianco a fianco in tante occasioni di mobilitazione che ci sono state in Valsusa e a Torino. Potevamo pensarla diversamente dal punto di vista politico ma non dal punto di vista della condivisione degli obiettivi, dell’alterità al sistema dominante. L’ultima volta che ci siamo visti e salutati è stato a Bussoleno, in occasione del commiato a Silvano Giai. Credo che quella, dopo tante assemblee, manifestazioni, iniziative sia stata una delle sue ultime uscite pubbliche. Perino ha combattuto fino in fondo la battaglia non solo per difendere la sua Valle, ma una battaglia per la pace, l’ambiente, la giustizia, per un mondo migliore senza guerre. Una battaglia pacifica e pacifista – Perino amava richiamarsi al suo spirito gandhiano – portata avanti in forme radicali senza timore alcuno della repressione che ha saputo parlare a tutto il Paese.

Oggi tutta Rifondazione Comunista rende omaggio a te Alberto. Forte è il senso di gratitudine per quanto hai fatto in questi anni. Il tuo lascito di costruzione di una potenza democratica e partecipata – il movimento No Tav – non sigla la conclusione di una esperienza di vita ma rappresenta un contributo prezioso per un nuovo punto di partenza. “A sarà dura”. La lotta per un mondo a misura d’uomo e di ambiente più che mai andrà avanti anche in tuo nome.

*segreteria nazionale e
segretario Circolo Prc-Se Bussoleno

Car@ compagn@
il 5 ottobre, come Rifondazione Comunista, saremo in piazza a Roma alla manifestazione indetta da associazioni varie per dire No al genocidio a Gaza, all’escalation in Libano, ai crimini di guerra perpetrati in Medio Oriente da Israele. Genocidio e crimini perpetrati con l’intollerabile copertura e complicità delle maggiori potenze occidentali nonostante la ferma condanna da parte di organismi internazionali come la Corte Internazionale di Giustizia, il Tribunale Penale Internazionale, l’Assemblea della Nazioni Unite. Saremo in piazza per dire No alle politiche di riarmo e di guerra fomentate dalla Nato.
 
Saremo in piazza disobbedendo al divieto imposto dal Governo e dalla Questura allo svolgimento della manifestazione stessa. Un divieto arbitrario che lede un diritto costituzionale fondamentale, intangibile, il diritto a manifestare liberamente e pacificamente.
Contro gli orrori di un genocidio e di una guerra che si allarga a macchia d’olio nessuno può permettersi di stare alla finestra, di rimanere a guardare. Saremo in piazza in solidarietà con il popolo palestinese, per l’immediato cessate il fuoco e il ritiro dai territori occupati, per il riconoscimento del diritto di tutti i popoli a vivere in pace sulla propria terra. Saremo in piazza a manifestare liberamente e pacificamente.
 
Il ritrovo è alle ore 14.00 a Piramide (Piazzale Ostiense, raggiungibile con Metro B da Termini, direzione Laurentina, fermata Piramide).  Le/i compagn@ di Rifondazione Comunista sono pregat@ di non disperdersi lungo il corteo ma di concentrarsi nello spezzone del Partito. Portiamo bandiere, cartelli e striscioni. Partecipiamo numerosi/e.
 
Ezio Locatelli, segreteria nazionale
Responsabile nazionale Organizzazione Prc-Se

di Ezio Locatelli* -

Quello che si preannuncia in Valsusa è un autunno caldo e di lotta. Dai primi di ottobre dovrebbero entrare nel vivo le procedure di espropriazione e di sgombero dei terreni che centinaia di aderenti al Movimento No Tav hanno comprato per cercare di rallentare o interdire lo scempio del territorio conseguentemente ai lavori di realizzazione dell’Alta Velocità in alta valle. Lavori di scavo, movimenti terra, cementificazione, devastazione ambientale che vengono portati avanti a prescindere nel completo disinteresse e disprezzo per le pesanti ricadute ambientali, lo sperpero di denaro pubblico.

Tra i tantissimi studi che contestano l’utilità dell’opera, costi decisamente superiori ai benefici, assenza di una domanda di traffico corrispondente, vale la pena ricordare due rapporti ufficiali. Il primo è quello del 2018 dell’Osservatorio per l’asse ferroviario Torino-Lione istituito dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri che parla di numeri e previsioni sbagliati. Il secondo è quello del 2023 del Conseil d’orientation des infrastructures, l’organo francese che valuta le opere pubbliche. In questo secondo caso si consiglia di puntare sull’ammodernamento della linea esistente Digione-Modane piuttosto che sulla realizzazione della linea di Alta Velocità Torino Lione dato la manifesta insensatezza dell’opera. Rapporti vergognosamente ignorati in sede governativa.

Soltanto logiche speculative, affaristiche possono ancora giustificare la realizzazione di un’opera faraonica, inutile che tra le altre distruzioni comporta lo scavo di un tunnel di 57,5 chilometri sotto il Moncenisio. Un tunnel a doppia canna che quindi comporta complessivamente l’escavazione di 115 chilometri di montagna. Logiche insensate, dissipative che hanno trovato da sempre sponda in tutte le consorterie politiche di destra e di centrosinistra. Consorterie al servizio dell’affarismo più bieco che non hanno trovato di meglio che fare la guerra al movimento No tav e alle comunità locali a suon di denuncie, fogli di via, arresti, repressione, militarizzazione del territorio. Una guerra al dissenso in piena regola che non ha impedito che la Valsusa diventasse in decenni di lotta un laboratorio di protagonismo sociale, di cultura, di movimento di massa. Anzi, l’opposizione al Tav in tutti questi anni è diventata un punto di riferimento su scala nazionale per i movimenti di contestazione di uno sviluppo orientato al profitto che sta divorando ambiente, diritti, democrazia, senso di comunità.

Di fatto ad oggi, al di là delle scempiaggini e distruzioni varie, non è stato scavato ancora un centimetro del tunnel ferroviario. Gli unici scavi sono quelli cosiddetti geognostici o propedeutici a dimostrazione di lavori che vanno al rallentatore, si prolungano, in maniera tale da estorcere la maggiore quantità di denaro pubblico. Questo saccheggio va fermato, non certo per luddismo, contrarietà al progresso. Lo scempio va fermato in opposizione allo spreco scandaloso e inaccettabile di risorse, in difesa dell’ambiente, della salute delle persone, della possibilità di uno sviluppo qualitativo di un territorio. Ci sarà ancora molto da resistere, da lottare ma la consapevolezza diffusa di poter vincere sospinge in avanti un movimento che già nelle prossime settimane avrà modo di rinnovare il suo impegno oppositivo ad una delle opere più stupide e assurde che siano state mai concepite. Un movimento cui prendere parte appieno perché parla del futuro da costruire, della necessità di un'alternativa di società, del bisogno per questo, ovunque, di una grande ventata di conflitti e opposizione.

*segretario del Circolo di Bussoleno, segreteria nazionale Prc-Se

da www.lavoroesalute.org

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