Di Gianluigi Pegolo
Com’è noto, è in corso la raccolta delle firme per l’abrogazione dell’attuale legge elettorale (il cosiddetto “porcellum”) e il ripristino di quella precedente (meglio nota come "mattarellum"). Sulla nostra contrarietà all’operazione voluta dai settori veltroniani del PD, cui si sono accodati poi l’area prodiana, SEL e IdV, non occorre tornare.
Se questa posizione è nota al corpo del partito, qualche confusione può derivare dalle esternazioni recenti di Passigli che, com’è noto, è il presentatore dei quesiti referendari che si proponevano di modificare l’attuale legge elettorale per ripristinare un sistema proporzionale, che anche noi appoggiavamo.
I compagni giustamente vogliono capire se è necessario riprendere la raccolta delle firme su quei quesiti che a suo tempo fu sospesa, dopo che Passigli e la CGIL fecero marcia indietro.
La nostra opinione è che non sia opportuno riprendere la raccolta delle firme, per le seguenti ragioni:
il rientro in campo di Passigli con la sua sollecitazione a riprendere la raccolta delle firme è palesemente strumentale ed è destinato ad alimentare confusione. Si noti che lo stesso Passigli, proprio in questi giorni, ha anche adombrato la possibilità di sostegni incrociati alla raccolta delle firme dei due referendum, con l’obiettivo stravagante di fare ognuno un passo indietro nel caso di approvazione di uno dei referendum, per favorire una legge di iniziativa parlamentare.
Il disimpegno di Passigli a suo tempo ha fatto naufragare quell’iniziativa e dal punto di vista organizzativo tutto si è bloccato. Il solo recupero dei moduli è per molti versi impossibile. Esistono quindi difficoltà oggettive a proseguire una raccolta di firme che nei fatti praticamente non è iniziata.
E’ scontato che, anche con uno sforzo straordinario del partito teso a stampare in tempi rapidissimi i moduli e a inoltrarli alle strutture locali, non vi sarebbe alcuna possibilità entro i tempi definiti di raccogliere le 5/600.000 firme necessarie ed è evidente che l’insuccesso alla fine sarebbe palese.
Infine, ed è la motivazione decisiva, nell’attuale bagarre sull’iniziativa referendaria una nostra entrata in campo rischia di agevolare, anziché penalizzare l’iniziativa veltroniana. Molti cittadini, infatti, di fronte ad una nostra sollecitazione a firmare, seppure per il referendum Passigli, potrebbero facilmente sottoscrivere per errore quello pro-mattarellum, dato che negli uffici comunali i moduli di quest’ultimo sono stati distribuiti (a differenza di quelli del referendum da noi sostenuto) e che dal punto di vista della mobilitazione nella raccolta delle firme non vi sarebbe proporzione fra la nostra e la loro.
Per queste ragioni, quindi, è opportuno che la mobilitazione avvenga invece sul piano della comunicazione, esprimendo una critica esplicita all’iniziativa veltroniana, di SEL e dell’IdV.