di Rassegna.it
Altri 4,5 milioni di disoccupati nell'eurozona: nei prossimi quattro anni si potrebbe arrivare a un totale di 22 milioni. È l'allarme lanciato da un rapporto dell'Ilo diffuso oggi (11 luglio) a Ginevra. Lo studio avverte che senza cambiamenti di rotta delle politiche di austerity ci saranno nuove difficoltà sia per i paesi attualmente sotto pressione sia per quelli in cui la situazione odierna è più stabile.
"Non è solo l'eurozona in difficoltà, ma è l'intera economia globale che rischia di essere contagiata", afferma il direttore generale dell'organizzazione, Juan Somavia.
di Marco Bazzoni
"Buongiorno a tutti, sono Marco Bazzoni, ho 38 anni, sono un operaio metalmeccanico. Sono anche rappresentante della sicurezza dal 2003 e mi occupo di questa tematica, del tema della sicurezza sul lavoro da tanto tempo.
Oggi è stato presentato il rapporto annuale Inail sugli infortuni e le morti sul lavoro. l’Inail ha detto che nel 2011 ci sono stati 920 infortuni mortali in calo rispetto al 2010, quando ce ne erano stati 970. Questi secondo me sono dati fortemente sottostimati, prima cosa perché l’Inail tiene conto solo degli infortuni accaduti ai suoi assicurati e tra i suoi assicurati non ci sono né le forze di Polizia, né Carabinieri, né gli sportivi, tante categorie che non sono assicurate con l’Inail.
di Francesco Piccioni
Il lavoro diventa liquido, precario, mobile. Come si fa ad roganizzarlo e fare sindacato? Ne parliamo con Gianni Rinaldini, coordiantore dell'area «La Cgil che vogliamo» ed ex segretario generale della Fiom.
Hai letto dei nuovi dati Ocse?
Sono purtroppo la conferma che la situazione peggiora. Mi sembra le misure - dalle pensioni al mercato del lavoro - che ha deciso questo governo aggravano disoccupazione e recessione. Prefigurano un nuovo assetto del paese,una ridefinizione del ruolo delle stesse rappresentanze sociali. Quindi anche del sindacato.
di Rassegna.it
I precari italiani vivono in media con 836 euro netti al mese. E’ quanto emerge dalla fotografia del precariato, diffusa oggi (10 luglio) dalla Cgia di Mestre. Nel nostro paese i precari sono 3.315.580: lo stipendio medio è 927 euro per gli uomii e 759 per le donne. Solo il 15% di questi è laureato, la pubblica amministrazione è il principale datore di lavoro.
La maggioranza dei precari si concentra nel Mezzogiorno, che registra il 35,18% del totale. Analizzando il titolo di studio, il 46% ha un diploma di scuola media superiore, il 39% circa ha concluso il percorso scolastico con il conseguimento della licenza media e solo il 15,1% possiede una laurea.
di Alessia Bottone
Buongiorno Ministro Fornero, mi chiamo Alessia Bottone, ho 26 anni e sono disoccupata. La mia storia è stata già raccontata da alcuni giornali, ma vorrei parlarne anche con Lei. Dopo aver lavorato come cameriera da quando avevo 16 anni, dopo essermi laureata, dopo aver abitato in sette paesi diversi facendo stage non retribuiti, dopo aver imparato l’inglese, il francese e lo spagnolo e dopo aver fatto un tirocinio alle Nazioni Unite, sono tornata in Italia perché ho finito i miei risparmi ma anche perché speravo di riuscire a inserirmi nel mondo del lavoro. Nella realtà sono disoccupata da sette mesi, lavoro due giorni al mese come cameriera (se mi chiamano).