
di Romina Velchi
«Un appuntamento a suo modo storico, si tratta di un passo decisivo per avvicinare le istituzioni ai cittadini per davvero e non con le chiacchiere». «Questa riforma accorcia le distanze tra cittadini e istituzioni», sarà «una democrazia più “a portata di mano“». Queste parole profetiche furono pronunciate da Francesco Rutelli e Walter Veltroni (all’epoca leader dell’Ulivo l’uno, sindaco di Roma l’altro) alla vigilia del referendum confermativo della riforma costituzionale voluta, in zona cesarini e in tutta fretta, dall’allora centrosinistra al governo.
Si tratta della famigerata modifica del Titolo V della Costituzione, che ampliava a dismisura poteri e autonomia delle regioni, approvata a maggioranza sul finire della legislatura Amato nel marzo 2001, tra scrosci di applausi tra i banchi della maggioranza.











