di Checchino Antonini
Vietato parlare di mafia in Sicilia, fare nomi e cognomi, rivelare intrecci tra cosche, affari e politica. Altrimenti ti querelano e a farlo potrebbe essere una giunta comunale preoccupata per la rispettabilità del paese. Come se fosse la denuncia delle infiltrazioni e non le mafie a infangare la qualità della vita. Ad Antonio Mazzeo sta accadendo questo per un'inchiesta sulla cittadina di Falcone, nel messinese, uscita sull'ultimo numero di "I Siciliani/giovani", la rivista erede del giornale di Pippo Fava, diretta da Riccardo Orioles. E la vicenda sembra il sequel dell'anatema del nuovo sindaco di Trapani, pochi mesi fa, che ammonì tutti a non parlare di corda in casa degli impiccati, a non parlare di mafia.