di Mauro Palma
Irrompe l'Europa, con una sentenza della Corte per i diritti umani sulle carceri, in un confronto elettorale finora avvitato attorno al tema degli equilibri economici e finanziari e a quello, più di cucina, delle sotto-aggregazioni in cerca di seggi. Un avvio di campagna elettorale che sembra fin qui aver dimenticato, come lontana nel tempo, la linfa vitale che si era espressa in modo lampante nella partecipazione di massa ai referendum dello scorso anno e che, sebbene con altri numeri, si era rivista in quella alle primarie per scegliere il leader della coalizione. Tutto è sembrato ricomporsi in questi giorni in una sorta di gioco interno a un sistema scarsamente dialogante con l'impellenza dei bisogni concreti di larghi settori in sofferenza e anche con le potenzialità di un mondo giovanile che non trova possibilità di essere protagonista, ristretto nella condizione di precarietà sociale, oltre che economica e soggettiva.