di Linda Chiaramonte
È seduto a tavola anche quest'anno Giovanni Bigi, più di ottant'anni sulle spalle, per mangiare il suo piatto di pastasciutta condita di antifascismo. Come accade ogni 25 luglio da circa vent'anni, da quando cioè, nel cortile della casa dei fratelli Cervi diventata museo, in un comune di campagna in provincia di Reggio Emilia, si è pensato di ricordare la pastasciutta preparata nel 1943 dalla famiglia Cervi e mangiata nella piazza del paese per festeggiare la caduta del fascismo.
Giovanni c'era anche sessantanove anni fa, ne aveva quindici, e ricorda tutto come se fosse ieri. «Il mattino del 25 luglio arrivò la notizia dell'arresto di Mussolini - racconta - e subito i fratelli Cervi pensarono di organizzare una grande manifestazione per festeggiare.