di Alfonso Gianni
Nel suo rapporto sulla povertà, Istat ci dice che quella relativa (che si verifica quando una famiglia di due persone ha un reddito mensile spendibile inferiore a 1.011 euro) è sostanzialmente stabile. Già sarebbe un dato pessimo, ma l’istituto statistico ci avverte che si tratta di una media derivante dal migliore andamento delle famiglie di impiegati e dirigenti e dal netto peggioramento di quelle operaie. Così un’area di 8,1 milioni di persone pari all’11,1% dei nuclei familiari si trova in condizione di povertà relativa, mentre 3,4 milioni di questi cittadini hanno varcato la soglia della povertà assoluta.