di Mimmo Cosentino
Mentre la Sicilia brucia, nell’afa africana di questo torrido luglio 2012, boschi e riserve, e mentre si squagliano migliaia di posti di lavoro, il sistema di potere politico ed economico continua ad esibirsi in balletti di posizionamento, in vista delle elezioni annunciate – ma sarà vero? - per fine Ottobre.
Da Termini Imerese ai Cantieri navali di Palermo, dalla Nokia di Catania ai braccianti ormai ridotti a condizioni di servitù: l’elenco dei senza lavoro si allunga senza speranze e senza prospettive.