di Daniela Preziosi
Il leader si lancia come premier e rilancia verso l'alleanza fra progressisti, moderati e liste civiche No al semipresidenzialismo ma sulla riforma elettorale si continua a lavorare. A ottobre urne aperte a tutti, Renzi e Vendola apprezzano. Bersani all'unanimità non scontenta nessuno, difende anche le nomine alle authority. Ma minaccia l'Idv: decida se insultarci o venire con noi All'uscita della riunione la contestazione dei sindacati di base. «Abbiamo fermato i licenziamenti facili, oggi lo spiegheremo alla Fiom»
Le primarie si faranno «entro l'anno», saranno aperte ai candidati Pd - per consentirlo l'assemblea nazionale del 6 luglio voterà la deroga allo statuto - e anche agli alleati e alla società civile. Alla riunione della direzione Franco Marini e Cesare Damiano avvertono che le candidature multiple nelle città hanno sempre portato sciagure al Pd. Ma Bersani ha deciso. E quelli dello staff giurano che lo ha fatto prima di vedere i sondaggi che lo danno vincente su qualsiasi altro competitor. Comunque sia, le urne si apriranno fra ottobre e novembre.
Renzi, seduto da una parte e insolitamente taciturno, apprezza. In realtà fiuta la fregatura: ma ormai la macchina della sua corsa è partita, ha anche lo slogan 'Stil novo' che guarda caso è il titolo del suo ultimo libro. Chi lo frequenta dice che lui però, i sondaggi, li sta facendo adesso.











