di Vassilis K. Fouskas*
È successo il prevedibile. Dopo aver subìto negli ultimi due anni misure d'«austerità» e un'umiliazione nazionale mai sopportate finora, e nonostante una legge elettorale anti-democratica e incostituzionale varata dai dei due partiti di governo (i socialisti del Pasok e Nuova democrazia) nel tentativo di mantenere il potere, il popolo greco ha emesso un verdetto inequivocabile: li ha buttati giù col voto, e ha scelto al posto loro partiti democratici radicali che meglio rappresentano i suoi interessi di classe e la sua dignità sociale.