di Carmine Fotia
La scelta di Antonio Ingroia di candidarsi come leader di una lista civica nazionale alternativa al montismo e al berlusconismo ha sollevato, com'era naturale, molte e diverse obiezioni. Alcune sono serie e meritano una risposta forte e convincente, poiché provengono da settori dell'opinione pubblica che fanno parte del potenziale bacino elettorale di questa lista. Altre sono alquanto pelose e sono destinate a cadere per la forza dei fatti.Comincio proprio da queste ultime, in particolare dall'accusa di "giustizialismo manettaro" che viene rivolta in particolare dal Pd. Sull'Unità del 23 dicembre scorso Giuseppe Provenzano