di Giulio Marcon
La legge di stabilità per il 2013, appena approvata, riassume bene un anno di politica economica del governo Monti all'insegna del rigore (a senso unico), dell'assenza di equità, di insignificanti misure per la crescita. Rigore, equità e crescita: erano le tre parole chiave con cui Monti si era presentato in parlamento nel novembre del 2011, all'atto del suo insediamento. Il rigore è stato applicato ai lavoratori, ai pensionati e ai cittadini, ma non alla casta dei militari e al 10% privilegiato della società. Di equità sociale non c'è traccia tanto è vero che le diseguaglianze e le povertà nell'ultimo anno si sono accentuate: un quarto della popolazione non riesce a far fronte a spese impreviste