di Mario Gamba
Hanno detto di lui che era un rivoluzionario d'altri tempi. Per via della continuità con la tradizione comunista insurrezionalista, coltivata a Reggio Emilia, la sua città (però lui abitava nel contado). Hanno detto che era stalinista e che non avrebbe esitato a far fuori un sovversivo tipo '77, presumibilmente «creativo» e fricchettone oppure sostenitore dell'operaio sociale e del non-lavoro, se gliel'avessero chiesto. Sicuri? Qualcuno davvero gli ha fatto domande su questi argomenti, prima, durante e dopo la sua avventura con le Br?