di Gaetano De Monte
Correva l’anno 1982, e la Puglia, per la quantità, e l’apprezzabilità delle sue produzioni agricole, era chiamata la California d’Italia. Trent’anni dopo, centinaia di miglia di ceppi di piante lasciate agonizzare, bocche delle condotte d’acqua arrugginite, e numerosi terreni all’asta, mostrano il volto agricolo della recessione.
Una crisi che investe l’intero comparto, in tutto il territorio pugliese: la Capitanata per la raccolta del pomodoro, il barese per i frutteti, il tarantino per l’uva da tavola. Basta dare un’occhiata all’albo degli avvisi giudiziari, per rendersene conto. Sono all’incanto, infatti, più di mille terreni destinati a coltivazioni o allevamenti, quasi seicento nella sola provincia di Taranto. Ed è la zona occidentale, l’area della Conca d’oro, sull’asse che da Massafra arriva fino all’agro metapontino, quella più in difficoltà.