di Lidia Santilli
Dall’inizio del 2012 ad oggi sono più di ottanta le donne uccise in Italia dai loro compagni. Una ogni tre giorni. Un’enormità. Ottanta donne senza nome e senza volto. Fino a qualche anno fa le cifre non circolavano, della strage delle donne nessuno sapeva, almeno non nei termini della vastità del fenomeno, una strage appunto. Adesso invece dossier e percentuali circolano in rete, sono pubblicati sui libri, e iniziano a bucare perfino il muro del silenzio dell’informazione. Che ne uccide e ne mutila più la violenza maschile che l’infarto o il cancro o gli incidenti stradali lo dicono i dati ufficiali. Che la violenza maschile contro le donne è trasversale alle classi sociali ed è globale, idem. Che il carnefice non è lo sconosciuto ma quasi sempre ha le chiavi di casa, è diventato anche questo un dato certo.