di Giorgio Salvetti
Dopo il lungo vertice romano con Alfano e Maroni, il governatore lombardo azzera la sua giunta ma rimane a capo delle regione più ricca e inquisita d'Italia. A giorni la nuova squadra. Il Carroccio cede al ricatto del Pdl: «Se salta la Lombardia saltano Veneto e Piemonte».
E' stata una farsa. E il primo attore è ancora Roberto Formigoni. Dopo un lunga giornata a colloquio con Angelino Alfano e Roberto Maroni nel quartier generale del Pdl, in via dell'Umiltà, a Roma, il Celeste si presenta tronfio davanti alla stampa. Basta guardarlo in faccia per capire che non solo è riuscito ancora una volta a rimanere in sella ma che in Lombardia è sempre lui a comandare le danze dei due partiti della maggioranza. Pdl e Lega, sempre più in crisi di consensi, pendono ancora dalle sue labbra per non cadere in un baratro che porterebbe tutti al disastro definitivo.