di A. Fab.
Ci sono due modi per rovinare i piani di Pierluigi Bersani (oltre a quelli che Pierluigi Bersani trova da sé). Il primo sarebbe batterlo nelle primarie, il secondo è sabotare la sfida. Walter Veltroni ha scelto questa seconda modalità, principalmente. Anche ieri ha evitato l'appoggio esplicito a Matteo Renzi. Eppure è noto che tutta la sua corrente sta lavorando al massimo per il sindaco di Firenze. Però l'ex sindaco di Roma si tiene distante, descrivendosi nel ruolo del padre nobile. «Più che schierarmi mantengo come Prodi una posizione di riserbo». Difficile che Prodi apprezzi. Più che un gesto di rispetto da parte di quello che è stato il primo segretario del Pd - e che poi ha organizzato un'area interna al partito - la scelta di Veltroni di non sbilanciarsi ufficialmente assomiglia a un atto di sfiducia verso lo strumento scelto da Bersani per legittimare la sua leadership. E non è finita qui.











