di Maria Grazia Meriggi
E' mancato a Milano lasciando un grande vuoto Edgardo Bonalumi, militante di lunga e tenace fedeltà della sinistra comunista cittadina e lombarda. In lui si riassumevano - un pò come nel suo grande amico Carlo Cuomo - le qualità così specifiche del quadro comunista della sua generazione: radicalità nell'analisi, concretezza nell'individuare gli spazi del possibile, estraneità al gesto retorico sovversivo, e una caratteristica spesso disconosciuta eppure così importante, l'autoironia che accompagnava un'etica di tenace fedeltà alle ragioni degli sfruttati e al loro assalto organizzato al cielo.
Gli devo una frase: il Novecento ci ha dato il jazz, il cinema, il fumo di sigaretta e il comunismo, che mi sembra riassuma il senso di questa fedeltà e di questa ironia. Alla fine del Pci era stato punto di riferimento e animatore di un centro di discussione - la Convenzione per l'alternativa - che aveva tenuto vive le ragioni di una sinistra unitaria e della costante interrogazione sulla sua crisi. Ci mancherà.
il manifesto 5 settembre 2012