di Livio Pepino, Marco Revelli, Chiara Sasso, Massimo Torelli
Carissimi,
essendo un cantiere procediamo mettendo un mattone alla volta. Qualche volta accumuliamo un po’ di ritardo ma l’importante è raggiungere soluzioni adeguate. A questo punto ci pare, in vista delle assemblee del 14-15 e 16, che alcuni punti siano chiari e condivisi tra i promotori e i soggetti che, partecipando all’assemblea del 1° dicembre, sono entrati nell’impresa:
1) le assemblee vanno fatte in tutti i territori in cui ciò è realisticamente possibile. Dunque non mettiamoci vincoli sulla dimensione territoriale: più ne facciamo meglio è, purché ci siano le condizioni per farle riuscire;
2) le assemblee devono essere precedute da riunioni preparatorie estese a tutti i soggetti interessati (singoli aderenti alla campagna, associazioni, movimenti, partiti). Gli incontri preparatori saranno convocati informalmente: dai promotori, nelle realtà in cui sono presenti, e in ogni caso da chi è disponibile a prendere l’iniziativa. L’importante è che la convocazione avvenga in una logica di inclusione di tutti e non di orticelli separati. Gli incontri preparatori serviranno a stabilire le modalità di preparazione e di svolgimento delle assemblee;
3) le assemblee sono convocate dappertutto con la dizione “Cambiare di può”, di cui devono essere il primo momento di presentazione sul territorio (ove possibile con la presenza di uno dei promotori);
4) è importante che in ogni territorio l’indizione dell’assemblea evidenzi che si tratta di una iniziativa plurale e aperta. Ciò avverrà nei modi che i territori riterranno più adeguati alla situazione locale. L’importante è che, anche attraverso i nomi di chi promuove l’iniziativa, lancia l'evento e partecipa a conferenze stampa eccetera, si dia un segnale concreto di una iniziativa partecipata sin dalla fase di lancio;
5) le assemblee presenteranno “Cambiare si può” ai cittadini e avvieranno la discussione sulle modalità più opportune (anche organizzative) per procedere nel percorso avviato a Roma verso le elezioni del 2013. Entro lunedì 10 manderemo una proposta con l’indicazione dei punti che sarebbe utile affrontare;
6) le assemblee non eleggeranno delegati ma, ove possibile, raccoglieranno le proposte emerse che saranno ulteriormente illustrate dai partecipanti all’assemblea del 22 dicembre;
7) l’assemblea del 22 dicembre sarà il momento di sintesi dei dibattiti assembleari e deciderà i passaggi futuri (cominciando ad affrontare anche i temi del programma della lista, del nome e del simbolo).
Buon lavoro a tutti