Roma. Uno striscione gigante (15 metri per 10) calato dall’alto Pincio con la scritta “40 miliardi di tagli: Stop al massacro delle persone con disabilità!”. Così, ieri mattina, le associazioni delle persone con disabilità hanno cambiato la scenografia di piazza del Popolo a Roma per protestare contro la manovra economica che il Parlamento sta per approvare. Un’azione dimostrativa per attirare l’attenzione pubblica sui pesantissimi interventi contro le politiche sociali, dagli ulteriori tagli agli enti locali, che determineranno la chiusura dei servizi essenziali, alla delega per la riforma assistenziale e fiscale che colpirà famiglie con figli a carico, indennità di accompagnamento, invalidità e reversibilità. L’iniziativa ha coinvolto decine di persone in carrozzina a difesa dello striscione, tra cui Pietro Barbieri, il presidente nazionale della Fish (Federazione italiana per il superamento dell’handicap), che ha annunciato altre forme clamorose contro quest’ultimo atto di macelleria sociale: «Non ci fermeremo qui e, nonostante tutte le nostre difficoltà, andremo avanti perché in gioco c’è la vita di milioni di persone, la loro dignità e il loro diritto all’inclusione sociale e lavorativa». Infatti, le misure sulle politiche sociali – fanno sapere i promotori della protesta - interessano, con maggiore o minore intensità, oltre 10 milioni di famiglie italiane. «Chi intende comprimere ancora l’assistenza sociale, piegandola alle esigenze di cassa, sarà responsabile dell’impoverimento, esclusione, confinamento, segregazione di centinaia di migliaia di persone. – ha dichiarato ancora Barbieri – In queste ore si gettano le basi per il definitivo smantellamento di quel po’ di sistema dei servizi che ancora esiste in Italia e per la negazione dei diritti costituzionali.”
La richiesta della Federazione è chiara: togliere dalla Manovra il “vincolo di cassa” imposto alla riforma assistenziale. Una richiesta che va in direzione opposta alle ultime decisioni del governo, che proprio ieri ha approvato in Cdm il disegno di legge costituzionale per inserire nella Carta la cosiddetta “regole d’or”, il pareggio di bilancio, che trasformerebbe la nostra Costituzione da baluardo dei diritti a baluardo della finanza, dunque della speculazione.
Alla protesta di piazza del Popolo hanno partecipato anche alcune forze politiche: Rifondazione, Pd e Sel. «Tutto questo è vergognoso e per questo ci batteremo nei prossimi giorni al fianco di associazioni, movimenti contro questa manovra e per avanzare proposte alternative di giustizia e sviluppo sociale, a partire dalla patrimoniale, dal dimezzamento delle spese militari, dal blocco della speculazione per investire su un futuro di diritti, con un welfare pubblico più forte e universalistico» così Antonio Ferraro, responsabile nazionale Politiche sociali di Rifondazione.