Rifondazione comunista è solidale con la mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori della Blutec di Termini Imerese che oggi, 4 maggio, organizzano un presidio davanti alla Regione Sicilia per rompere l’inerzia della Presidenza rispetto alle trattative nazionali per dare un futuro industriale a quel comprensorio.

La situazione è gravissima: i dipendenti rischiano di trovarsi senza lavoro il 30 giugno, data di scadenza della cassa integrazione, e manca qualsiasi garanzia sul futuro loro e dello stabilimento siciliano.
L’unica notizia positiva non arriva dal governo che è silente, ma dal Tribunale di Torino che ha ammesso la Fiom nazionale e di Palermo come parti civili nel processo a carico della proprietà della Blutec per la presunta detrazione di fondi pubblici, e la mancata attuazione del piano di rilancio.

Non si può più aspettare; occorre l’immediato intervento di un soggetto pubblico con un piano industriale serio per rilanciare le attività nel comparto di Termini Imerese e contrastare la piaga della disoccupazione che lì, come in tutta la Sicilia, arriva al 40% costringendo i giovani a emigrare per inseguire la speranza di un futuro dignitoso.

Gli investimenti previsti per il porto di Termini e quelli del recovery plan per l’alta velocità sono insufficienti in assenza di politiche industriali e di un piano del lavoro che definisca nel concreto il rilancio dell’occupazione nell’industria, in tutti i settori pubblici, nel turismo e nel risanamento del territorio.

Antonello Patta responsabile nazionale lavoro
Frank Ferlisi, responsabile lavoro di Palermo
Partito della Rifondazione Comunista / Sinistra Europea

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