Oggi è toccato a un lavoratore di una ditta in appalto alla Marcegaglia di Ravenna. Un'altra morte annunciata dalle condizioni di sfruttamento, dai turni massacranti senza pause e orari di lavoro impossibili; Generoso, così lo chiamavano i compagni di lavoro, per la sua disponibilità verso tutti aveva 63 anni, un'età in cui in un paese civile bisognerebbe riposarsi da una vita di lavoro, coltivando gli affetti , gli interessi sociali e culturali. Invece no, ti obbligano a continuare a lavorare anche nelle condizioni più faticose nonostante i padroni delle aziende sappiano bene che proprio in quella fascia d'età si raggiunge, secondo l'Inail, il picco della mortalità e degli infortuni sul lavoro.
Questa ennesima tragedia che colpisce un altro figlio della classe operaia rende ancora più evidente l'insostenibilità di un capitalismo che disprezza la vita, che non solo non riduce il tempo di lavoro giornaliero e nell'arco della vita, ma ricorre a tutti i mezzi come le catene di appalti e subappalti per aumentare lo sfruttamento, ridurre salari, tutele e sicurezza sul lavoro:
E chiama pesantemente in causa il governo che mantiene in vita tutte le norme che, rendendo i lavoratori più ricattabili, li obbliga a subire condizioni di lavoro, che, come confermano sempre le indagini della magistratura, sono all’origine della violazione delle norme sulla sicurezza e dunque degli omicidi sul lavoro.
Rifondazione Comunista è al fianco delle rappresentanze sindacali dello stabilimento hanno prontamente indetto lo sciopero che proseguirà anche domani per tutta la giornata, ma è il tempo di una grande mobilitazione che coinvolga tutto il mondo del lavoro per dire definitivamente basta a questa strage infinita di figli della classe operaia, quelli che per vivere sono costretti a vendere le proprie braccia anche quando non sono garantite la dignità e la sicurezza. Una lotta che abbia come primi obiettivi la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, una pensione dignitosa a 60 anni, un salario minimo legale, pari diritti e pari tutele per tutte e tutti e la dotazione di mezzi e personale pubblico che permettano controlli rigorosissimi sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.
Il nostro cordoglio e la nostra vicinanza ai familiari del lavoratore ucciso e tutta la nostra solidarietà ai compagni di lavoro e alle rappresentanze sindacali di fabbrica.

Antonello Patta Responsabile nazionale lavoro
Partito della Rifondazione Comunista / Sinistra Europea

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