Rifondazione Comunista con i lavoratori e le lavoratrici di Almaviva contro i licenziamenti

Rifondazione Comunista sostiene i lavoratori di Almaviva di Palermo in lotta per la salvaguardia del posto di lavoro contro la decisione di ITA di affidare il call center alla società internazionale Covisian in sostituzione di Almaviva senza rispettare la clausola sociale sulla prosecuzione del rapporto di lavoro.

Nell’’incontro tenutosi ieri tra i rappresentanti del ministro del lavoro, dei sindacati e delle aziende in causa sia Ita che Covisian hanno rifiutato di garantire il mantenimento dei livelli occupazionali attuali.

È gravissimo e inaccettabile che un’azienda pubblica come Ita, di proprietà al 100% del ministero del tesoro proceda con operazioni selvagge di questa natura contribuendo alla distruzione di posti di lavoro che in questo paese sembra diventato uno sport nazionale.

È intollerabile che il governo Draghi avalli un’operazione che non rispetta la legge che in caso di cambio d’appalto prevede il rispetto della clausola sociale, mettendo sul lastrico 621 lavoratori e lavoratrici e le loro famiglie.

Sosteniamo lo sciopero indetto per oggi 9 settembre dai sindacati confederali e siamo impegnati per il rilancio delle lotte per il lavoro e i diritti contro tutti i tentativi del governo e delle imprese di ristrutturare il sistema economico e produttivo ai danni dei lavoratori.

Antonello Patta, responsabile nazionale lavoro, Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea

Condividi

Cerca

App XI Congresso

Telegram Rifondazione

telegram-appprc190

Skill Alexa

191016lavoro

Conferenza lavoratrici e lavoratori 2021

Sostieni il Partito


 

COME SOTTOSCRIVERE

  • tramite bonifico sul cc intestato al PRC-SE al seguente IBAN: IT74E0501803200000011715208 presso Banca Etica.
  • attivando un RID online o utilizzando questo modulo
  • con carta di credito sul circuito sicuro PayPal (bottone DONAZIONE PayPal sopra)

Ricordiamo che le sottoscrizioni eseguite con la causale erogazione liberale a favore di partito politico potranno essere detratte con la dichiarazione dei redditi del prossimo anno