Rifondazione Comunista aderisce e partecipa allo sciopero della Scuola indetto dai Cobas, Cub, Unicobas, USB e Cobas Sardegna per il 6 maggio, con presidio alle 9 sotto il MIUR, e sostiene convintamente la mobilitazione della categoria avviata dai sindacati CGIL, CISL, UIL, Gilda e SNALS.

In entrambe le piattaforme si avanzano proposte contro il precariato e il decreto sul reclutamento, che introduce modalità farraginose e umilianti per chi vi accede; in entrambe si chiedono la stabilizzazione del personale Covid; il rinnovo contrattuale, scaduto da oltre due anni, con aumenti contrattuali che recuperino l'inflazione e il livello di potere d'acquisto perso negli ultimi anni; la destinazione di risorse adeguate alla Scuola, ulteriormente tagliate dal governo dello 0,5%; la riduzione del numero degli alunni per classe; il rifiuto di interventi di gerarchizzazione della categoria. Richieste che nell’insieme che vanno nella direzione di salvaguardare i diritti del personale e il diritto allo studio per alunni e alunne.
Draghi non se la può cavare con l’ennesimo bonus che non copre che una parte molto piccola dei nuovi aumenti del costo della vita previsti per il 2022 e lasciando inalterati i gravi problemi strutturali della scuola italiana.

È tempo che il governo dei “migliori” ascolti le richieste dei sindacati e risponda ai bisogni dei lavoratori e delle lavoratrici, che stanno pagando anche i costi di una guerra, per la quale si spende in armi invece che in iniziative di pace.

Loredana Fraleone responsabile Scuola Università Ricerca
Antonello Patta responsabile Lavoro
Partito della Rifondazione Comunista/Sinistra Europea

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