di Argiris Panagopoulos
Il governo tripartito di Samaras, la troika e la Germania affondano la Grecia e non solo, rifiutando di finirla con la politica dei tagli, respingere gli speculatori e sostenere lo sviluppo e l'occupazione. La borsa di Atene ieri ha perso il 7,62% fotografando l'incapacità di Samaras e dei suoi «padrini» a Bruxelles e Berlino di offrire una soluzione credibile alla crisi di Atene. Le azioni della compagnia elettrica Deh hanno ceduto più del 16%, aumentando la rabbia dei sindacati e della sinistra radicale e comunista che sono pronti a difenderla dal tentativo di svendita in atto, mentre polizia e magistratura hanno forzato lo sciopero ad oltranza dei metallurgici di «Elliniki Xalibourgia» dimostrando la decisione del governo di Samaras e degli industriali di affrontare con la repressione chi resiste.
La Commissione Europea ha detto che la nuova tranche dei prestiti di 31,5 miliardi di euro alla Grecia sarà versata soltanto a settembre, dopo la visita dei rappresentanti della troika ad Atene e il successivo rapporto per l'applicazione del Memorandum. Mentre domenica, dalle pagine del giornale tedesco Bild, il ministro delle Finanze tedesco Wolfang Schäuble ha avvertito il governo Nd-Pasok-Sd che deve raddoppiare gli sforzi per soddisfare le condizioni del Memorandum, evitando tra l'altro di dire o prevedere se la Grecia resterà o no nella eurozona.
Da parte sua il Fondo Monetario Internazionale ha risposto con grande lentezza alla rivista tedesca Der Spiegel che sosteneva già dalla fine della scorsa settimana che il Fondo non è disposto a sostenere più il paese. Il rappresentante del Fmi ha detto ieri che «il Fondo sostiene la Grecia per affrontare le sue difficoltà economiche», sottolineando che un suo inviato sarà da martedì in Greci, insieme con i rappresentanti della Commissione Europea e della Bce, per sostenere il successo del programma dell'aiuto economico al paese.
In sostanza, Commissione Europea e Fmi vogliono costringere il governo tripartito di Samaras a guadagnare il tempo perso dalle doppie elezioni ed accelerare la loro politica di tagli, privatizzazioni e «riforme» strutturali.
Il sostegno ai memorandum intanto delinea i nuovi confini della sinistra greca, dopo il sostegno della Sinistra democratica al governo di Samaras.
Parlando alla riunione del gruppo parlamentare di Syriza, Alexis Tsipras ha avvertito ieri che l'accelerazione del programma del Memorandum «è una pura follia, che porterà il paese al fallimento», mentre ora si vede molto bene che «il vero pericolo per il paese non era il governo di Syriza ma l'elezione di un governo del Memorandum». «Il paese va incontro a un autunno caldo e al crac», ha detto ieri Tsipras, chiedendo ai deputati di Syriza di stare in prima linea nelle lotte e denunciando il governo tripartito di Samaras per l'irruzione dei corpi speciali della polizia contro i metallurgici della «Acciaieria Greca» che sono da nove mesi in sciopero. Tsipras vuole un nuovo Consiglio Europeo per cercare «una nuova strategia per il caso greco», mentre Syriza pensa di utilizzare gran parte dello stipendio dei suoi deputati per le attività sociali del partito.
Syriza si prepara di dare una grande battaglia dentro e fuori il parlamento contro le privatizzazioni, che Tsipras ha definito un «delitto premeditato», per quanto riguarda la Banca dell'Agricoltura, che gestisce i debiti e il futuro degli agricoltori, e la Banca delle Poste, il baluardo del settore bancario controllato ancora dallo stato.
Al contrario, il leader di Sinistra democratica Fotis Koubelis ha chiesto al suo gruppo parlamentare di lavorare per l'accelerazione del programma del Memorandum e di tutte le riforme strutturali che prevede. Koubelis ha detto che fino alla fine del 2012 non ci saranno altri tagli ai salari e alle pensioni e ha chiesto misure a favore degli strati deboli della popolazione, come il pagamento delle tasse a rate... Un deputato di Sinistra democratica comunque ha già lasciato il gruppo, dopo l'irruzione della polizia all'acciaieria, mentre ieri la magistratura e la polizia hanno fatto alle cinque della mattina di lunedì una nuova irruzione per «aprire l'acciaieria con chi vuole lavorare» e hanno effettuato nove fermi, tra cui quello del presidente del sindacato dei metallurgici che resistono in sciopero da nove mesi grazie all'enorme movimento di solidarietà da tutto il paese e specialmente delle zone industriali di Aspropyrgos ed Eleusina.
il manifesto (24 luglio 2012)