di Gastrite

Le operazioni al “centro” ribollono e l’occasione per Pier Ferdinando Casini e i suoi possibili compagni di strada può essere ghiotta. L’idea di un nuovo rassemblement centrista, laico-cattolico-riformista, che unisca le nuove anime che si agitano per seppellire il centrodestra berlusconiano, sta lentamente prendendo piede, parallelamente agli sviluppi della crisi mondiale ed europea. Tutto è collegato, e vediamo come.
Se Monti passa l’estate, grande coalizione a rischio. Ipotesi principale: il governo Monti passa ‘a nuttata (cioè l’agosto di fuoco) riuscendo a tenere sotto controllo lo spread grazie a Draghi, Hollande e all’Europa non komeinista-germanica.

Ove succedesse, il futuro della grande coalizione si farebbe non più inevitabile, i partiti riprenderebbero fiato e sarebbero incoraggiati a varare una nuova offerta politica. A destra, nessuna nuova: Bossi scarica Berlusconi, come se decidesse lui e non Maroni; i mercati, quelli europei e quello americano vedono assai male un ritorno in pista del Cavaliere e dunque per gli ex forzisti pidiellini tira una brutta aria.

Un nuovo centro, per conquistare l’area moderata. Ecco che allora l’idea di Casini può risultare vincente: mettere insieme i seguaci di Montezemolo (lui dice che non si candiderebbe, ma è tutto da verificare nei mesi a venire), imbarcare Oscar Giannino, tenere unito l’Udc al gruppo di Todi, ai Passera, agli Ornaghi, a Riccardi (che sembra interessato ad una ripresa dei cattolici in politica); poi della partita ci sarebbero le Acli, Coldiretti, Confartigianato, Confcooperative, Mcl, e naturalmente la Cisl di Bonanni. Il cerchio è largo e potrebbe persino ulteriormente allargarsi ai cattolici del Pd di Fioroni. Quindi ciò che resta dei finiani e di Fli, forse Rutelli (che alcuni invece vedono riavvicinarsi al Pd).

Emma al comando, con la regia di Casini. Il tutto coordinato da Emma Marcegaglia – come ha scritto per primo ilRetroscena e come ha ripetuto la settimana successiva il Corriere della Sera ‑: la ex presidente di Confindustria che Casini vuole arruolare per tenere assieme le due anime del nuovo centro, laiche e cattoliche, evidentemente non escludendo che Emma possa anche diventare un’ideale candidata alla premiership: ottima figura per sparigliare le carte e dare all’elettore la chiara sensazione di una svolta, sia generazionale che di genere. Proporre una anti-Merkel, pimpante e carina oltre che competente, farebbe scendere il buio sui pidiellini ancorati al vecchio e logoro Cavaliere. E si potrebbe anche aspirare a coinvolgere spiriti liberi come Pisanu, o addirittura ex ministri come Frattini o Carfagna, ove l’operazione decollasse con brio. Il rassemblement è una buona idea, anche se i cattolici pretendono garanzie per celebrare questo matrimonio con l’anima confindustriale, mercatista, dove la solidarietà sociale non viene declinata con sufficiente trasporto.

“E Monti potrebbe benedire l’intesa”. Ma c’è di più. Di fronte alle minacce pidielline contro la nascita di una “lista Monti” (Gasparri: “cadrebbe subito il governo”), i centristi potrebbero sperare in un sostegno esterno di Super Mario, benedicente dell’intesa Pd-centro per un governo di legislatura, attento a proseguire l’opera moralizzatrice della larga coalizione montiana. Nessuna lista Monti, ma un’alleanza col sostegno del attuale premier, che sarebbe un bel segnale ai mercati e ai partner europei. Magari poi eleggere Monti al Quirinale ed avere così una sponda modello Napolitano.

Se la crisi si aggrava addio (per ora) al grande centro. La seconda ipotesi, quella cioè con una perenne emergenza-mercati, non presenta per ora sorprese: impossibile sfuggire ad un proseguimento degli attuali equilibri, tutti assieme uniti per tenere a galla la baracca. Con un probabile rallentamento della riunificazione centrista. Ma la corsa è lunga e c’è ancora tanta strada da fare.

 

ilretroscena.it

 

 

 

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