La Sicilia vive uno  dei momenti più drammatici della sua storia. Il cuffarismo e il lombardismo ne hanno decretato la bancarotta economica, il degrado morale e civile, la frantumazione sociale, il crollo degli assetti produttivi.
E’ necessario dare da subito una risposta credibile alle domande di cambiamento al lavoro che vengono avanti dai territori a difesa dei beni comuni, del diritto al lavoro, e contro il riproporsi dei meccanismi di accumulazione mafiosa. Occorre non solo evitare che la disperazione sociale imbocchi le strade del clientelismo, del qualunquismo, del ribellismo, dell’antipolitica. Serve che essa si trasformi in una grande risposta di massa per battere l’egemonia di Confindustria Sicilia e la subalternità neocorporativa dei gruppi dirigenti sindacali.

La lista unitaria della Fds con Sel e Verdi, aperta alle associazioni e ai movimenti, frutto delle indicazioni del documento politico congressuale, è un’occasione straordinaria per contribuire a mettere in campo una rottura radicale con il passato ed il presente del trasformismo, del consociativismo, di un sistema di potere parassitario, corrotto e paludoso.
Dopo la vittoria di Orlando a Palermo, la candidatura di Claudio Fava a Presidente della Regione, e l’ingresso di IdV nella coalizione assumono un grande valore simbolico nel percorso di ricostruzione di una sinistra unita, legata indissolubilmente ai bisogni sociali, di totale alternativa al pd, alle sue compromissioni e degenerazioni, al suo collocarsi dentro il perimetro neocentrista e liberista, succube dei poteri forti e della Confindustria.
Il Prc, assieme alle forze della federazione della sinistra, investe tutte le forze disponibili, esterne ed interne, per la vittoria di Claudio Fava, per il successo della lista unitaria, per il superamento dello sbarramento del 5%. Tale obiettivo si consegue con la costruzione di liste forti, comprensive e non escludenti, larghe e aperte, rappresentative della ricchezza delle lotte dei territori e del conflitto sociale, del lavoro politico del partito e dei suoi compagni più autorevoli.
Quanto agli adempimenti organizzativi, relativi alla definizione del simbolo e alla composizione delle liste, si dà mandato alla segreteria regionale.

 

Approvato con 2 astensioni
Marotta,Cosentino,Longo, Azzolini,Merlini,Ferlisi,Accardo,Di Benedetto

 

 

 

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