di globalist.it

Se non è scomunica, poco ci manca. Perché la tesi comparsa sul blog ufficiale del fondatore del M5s è scritta con il manganello: un finto scoop e un fuorionda concordato per motivi di interesse politico, avvicinandosi il termine della seconda legislatura per il consigliere regionale Giovanni Favia: questo il sospetto avanzato in un post pubblicato sul blog di Beppe Grillo a firma del giornalista free-lance Maurizio Ottomano. La tesi prende spunto dalle polemiche nate dal fuorionda choc carpito al grillino eletto in Emilia Romagna, Giovanni Favia, e trasmesso durante la trasmissione "Piazzapulita" di La7 in cui si denunciava la mancanza di democrazia nel Movimento lamentando la gestione padronale del suo fondatore e del guru Gianroberto Casaleggio.


Dal canto suo Favia aveva parlato di uno "sfogo privato e scomposto" definendo come "fantascienza" ogni accusa di un attacco studiato ad hoc. La lunga analisi, presente sul blog del comico genovese, tenta di smascherare alcuni particolari, secondo l'autore dell'articolo, alquanto dubbi. Si parte dal giornalista Luca Telese presente quella sera in trasmissione. "Il suo giornale online - scrive Ottomano - pubblica un articolo completo sulla clip già alle 22.23, mentre il tutto va in onda alle 22.27 con le rivelazioni che passano su La7 alle 22.28: preveggenza o più semplicemente preparazione adeguata del pezzo?".

Poi l'attenzione dell'autore si sposta sul grillino eletto in Regione ricordando il suo lavoro, in passato, nel settore degli audiovisivi. "Favia - recita il post - non è lo sprovveduto che pensiamo in balia del giornalista cattivo e di una tecnologia sconosciuta. E' abituatissimo alle interviste, dato che il suo presenzialismo in Tv ormai è noto a tutti ma, soprattutto, conosce benissimo le dinamiche audiovisive".

Seguono altre considerazioni di carattere tecnico: "Incredibilmente l'audio del fuorionda è perfetto. Non è frutto del lavoro di un microfono nascosto". Infine, una sorta di 'premonizione' dello stesso Grillo alla festa del 5 Stelle di Brescia. In quell'occasione, scrive il giornalista freelance, "disse quasi subito che anche noi avremo i nostri Scilipoti, intendendo una sorta di sillogismo per un tradimento politico di cui forse sapeva l'esistenza, ma non i termini precisi.. Qualcosa era trapelato sicuramente". La tesi dell'articolo arriva a delineare scenari di convenienza politica. "La fine mandato, prossima per Favia che è già alla seconda legislatura e quindi non più candidabile nel M5S, potrebbe essere il movente di questa intervista concordata - conclude Ottomano - e il 'do ut des' per il passaggio ad altra formazione politica, probabilmente il Pd o affini".

La replica di Favia. "Non ho nessuna intenzione di andare nel Pd, l'M5s è sempre stata ed è la mia casa. Che fai mi cacci?": questa la replica pubblicata su Twitter da Giovanni Favia. Favia ha usato la stessa espressione usata da Fini contro Berlusconi. Un caso? O l'anticamera di un addio?

 

 

 

 

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