di Maria R. Calderoni

Ma chi ce l'ha mandata, questa? In inglese si direbbe "character assassination", uccisione dell'immagine. Ma qui da uccidere c'è proprio un bel niente, né per quanto riguarda lei né per quanto riguarda gli amichi sui.
Purtroppo, da cronista qual sono, sono stata lì come una scema a vedermela e sentirmela, la Polverini. Vuoi concionante dal suo scranno di governatore (sia in versione capo cosparso di cenere sia in versione scampato pericolo), vuoi supponente-saccente a Piazzapulita.

Più che una immagine, diciamo una faccia così, di quelle che non impallidiscono mai.  E sceneggiate di scadente livello, mal pensate e mal recitate.  E tutte e tre le volte, l'ho sempre trovata lì, sull'unico registro dell'impunità, sia pure in stile ballatoio, da pasta co' a paiata (ben lontano dall'allure dell'altro sodale suo, il Formigone...). Guardatela bene, ha sempre l'aria di una da "lei non sa chi sono io". L'aria di una che cade dalle nubi (chi, io? Ma io so' il governatore, io c'ho ben altro da penza' che contare li sordi che si prendono i miei assessori, o i miei consiglieri, o i miei amichi e quant'altro, io sto addirittura da n'antra parte, da un antro palazzo, e io figurarsi a quella festa ci so' andata pocopoco, e se ci so' andata dormivo (falso, a quella festa c'è andata e si è molto divertita, c'è la foto, li mortacci...). L'aria di una che è "responsabile", e che "per dimettermi ci devo penza'" (falso, infatti c'ha già pensato per lei Berlusconi, e così non si dimette, per il bene del Paese, capite). L'aria di una che già penza di essere riuscita ad archiviare tutto (è stato un incidente di percorso, pazienza, c'ho dato un taglio). E poi alla fine, ecco il clou della burattinata, "dimettermi poi perché, io devo resta' qua per il bene del paese, capite"...
La camicetta pocopoco scollata, due bottoncini slacciati che fa sexy,  (non nel suo caso), l'abitino attillato e castigato, l'eloquio finto autorevole, i pensierini da rincomincio da tre; niente, a nulla valgono, neppure un po' riescono a camuffare la bassa lega, che è il vero target dello show Pisana & company in scena sotto i nostri occhi. La strafottenza gratuita di una presidente che va in elicottero a Rieti per la fiera del peperoncino; che mette in conto un fotografo personale da 173 mila euro; che non sente e non vede (dice); che va dal ministro dell'Interno in persona a chiedere regole e tempi in materia di  dimissioni (lei è ignara di tutto, povera cara, ma il vero intento della mossa è quello intimidatorio). Di una presidente che si muove in mezzo al fango (parola sua) senza fare una piega e senza accorgersi di nienteniente.
Beh, non è nemmeno il caso di parlarne troppo. Renata Zero (copyright di  Blog). Vada a casa, per favore, (portandosi appresso molti altri). vada alle feste dei suoi amici testa di maiale.
E li chiamano governatori (ma non sarebbe il caso di cominciare a guardarci dentro, ai governatori?...).

 

 

 

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