di Franco Frediani

Neppure la condanna a quattro anni inflitta a Silvio Berlusconi ci farà cambiare idea. Entrare in giudizi di merito OGGI, sarebbe ininfluente e depisterebbe l'attenzione, come già in altre occasioni avevamo affermato, da quella che è la realtà nuda e cruda. Il dato certo è che, malgrado le tante "requiem" di solidarietà provenienti dal mondo politico di centrodestra, nessuno ha intenzione di sostenere ancora un "cavallo zoppo" qual'è ormai l'ex premier. 
Poco importa se c'è un nesso tra la decisione di non ricandidarsi o meno; il futuro dei più "accorti" sostenitori del conservatorismo liberista, hanno da tempo compreso che non ci sono più le condizioni (con Berlusconi) per riconquistare la fiducia della Gente. 


Stiamo parlando di quella grossa fetta di politici che per anni hanno imperversato nel nostro Paese e che non ci sta a scomparire. Gli stessi che fanno credere di voler lenire le sofferenze del "Re nudo", in realtà stanno solo preparando il terreno per l'operazione di auto-riciclaggio che non può che ripartire da qualcuno che possa contare su una parvenza di credibilità ben diversa da quella dell'ex premier.  Ci vuol poco a capire chi sia l'uomo in pole position per questa operazione di restyling voluta da chi non ci sta a perdere potere e privilegi conquistati con "anni di sacrifici" all'ombra del Cavaliere; in troppi oggi sentono il terreno mancare sotto i piedi.  Una pure scelta d'immagine? Sia mai che si scada nell'ingenuità! ...proprio quando si presenta l'occasione di mantenere il timone ben dritto nella direzione di quelle politiche liberiste tanto amate quanto rimaste incompiute. Non ci vuol molto a capire che il candidato dei candidati, alla faccia di primarie e "primariette", è LUI, l'uomo che in questi mesi ha potuto imperversare sotto la maschera di "tecnico" prestato alla politica.  C'è spesso l'abitudine superficiale di sottovalutare l'avversario; ma Berlusconi, pur nella sua negatività, non può essere sottovalutato. Neppure oggi. Tanto che viene da pensare, ipotizzare, che una sorta di passaggio di consegne sia già avvenuta; magari pochi giorni fa, in occasione della cena con lo stesso presidente del Consiglio in carica. Non ci sorprenderebbe che fosse stato lo stesso ex premier a dare assicurazioni al Capo dei "tecnici", sulla disponibilità del suo schieramento a sostenerlo per quello che potrebbe essere un Monti bis. Un quadro tipico del pensiero berlusconiano; quello del presidente di una squadra di calcio che cerca il coach per il prossimo campionato. I conti senza l'oste sono però sempre difficili a farsi. Saranno i cittadini a pronunciarsi e già "qualcuno", fin da questa mattina, ci sta provando: prima tappa il NO Monti Day!

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